Testi tratti dall’omonimo
romanzo di Louis De Wohl
Musiche di Marco Enrico
Bossi ( 1861-1925)
Letture: Pamela Villoresi
Pianoforte: Giulio Giurato
Violino: Roberto Noferini
Coreografie: Silvia Traversi
Adattamento e regia di
Roberto Ravaioli
Come rilevato nella prefazione del romanzo
di De Wohl, Santa Caterina è al tempo stesso un corpo che
si consuma fino alla sublimazione in Cristo, ed una presenza che si ingigantisce
sempre piu’, intersecando, immergendosi senza paura nelle circostanze della
realtà.
La sua forza è un rapporto, un
"Tu" presente che domina la sua vita nell’Eucarestia e nella Chiesa, che
essa ama al di sopra di ogni cosa.
In questo rapporto totalizzante il suo
"Io" diventa capace di vibrare per tutta la realtà, provando con-passione
per ogni singolo uomo, come per le sorti dell’intera nazione.
Ne nasce una indomabile energia, capace
di toccare il profondo di chiunque la incontrasse e desiderosa di bene
per tutti.
Una presenza radicata in Colui che
rende vera ogni cosa, di fronte alla quale non era possibile non prendere
una posizione.
E se il romanzo dipinge un affresco vasto
e articolato della sua vicenda, questo spettacolo tenta di distillarne
gli elementi fondanti per immedesimare il pubblico nella sua figura straordinaria.
I diversi piani espressivi (la lettura,
la musica, la luce, le immagini e la danza) si intersecano concorrendo
all’unico obiettivo di una comprensione evocativa del contenuto.
La narrazione musicale, affidata al prezioso
(e pressochè sconosciuto) poemetto sinfonico "Santa Caterina da
Siena" di Marco Enrico Bossi (autore che d’Annunzio definiva all’epoca
"Alto Signore dei Suoni" testimoniando la fama di cui godeva presso i contemporanei)
funge da commento ed intermezzo alle letture.
Queste ultime percorrono i tratti salienti
della biografia.
Enfatizzando il concetto della visione,
tanto ricorrente nella spiritualità di Caterina, sia le letture
che la musica sono accompagnate da immagini tratte dalla pittura di varie
epoche.
La proiezione avviene su piani diversi,
conferendo alla scena un effetto di profondità e di immersione.
E' possibile inoltre utilizzare, su alcuni dei brani musicali, il movimento coreografico, utilizzando la danzatrice Silvia Traversi, esperta nel creare coreografie contemporanee su musica classica.
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